Nik
(giovedì 27 ottobre 2011)
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Non capisco.
La morte imprevista di Marco Simoncelli ha lasciato tutti sgomenti. Fiumi di parole sono stati scritti e ancora altri ne varranno sulla fatalita' dell'evento, sulla considerazione verosimile per quanto amara che, correndo su 2 ruote a 300 all'ora, si è, per forza di cose e di scelta, piu' vicini alla morte. Tutto vero per quanto giusto. Cio' che non riesco a capire, da questo triste e tragico avvenimento, è il comportamento dei genitori. Vero è che Marco ha visuto come piaceva a lui, vero è che ha goduto pienamente la sua eta' anche per il suo carattere allegro ed estroverso, vero è che sara' sempre vivo per tutti noi ma, ripeto, non riesco ad a comprendere l'atteggiamento di rassegnazione così immediato, cosi' fermo, cosi' risoluto del papa' e della madre che non hanno mai versato una sola lascrima nel corso della funzione religiosa nè nelle interviste precedenti; anzi, erano loro a sorridere e a rincuorare gli altri.Adun certo punto della cerimonia, il telecronista ha detto che tutti coloro che sono stati a dare le condoglianze in casa Simoncelli, la madre ha offerto dolci e caffe' preparato con le sue mani. Io non voglio essere frainteso nè passare per irriverente ma, se mi fossi trovato al loro posto, credo che non sarei riuscito ad essere e a dimostrare tanta forza e tanta rassegnazione. Allora mi son detto che i due genitori, certamente,hanno una disponibilita' d'animo di chi accetta pazientemente il dolore diversa dalla mia. Una forma composta e nobile di accettazione della morte di un figlio non comune. Una forma di adattamento alla sventura pragmatica e risoluta. Mi son detto tante cose mentre li vedevo talvolta sorridere mestamente ad amici e conoscenti. Ma come fanno? Mi sono chiesto. Come fanno ad essere cosi' forti addirittura piu' del vescovo che, nella sua omelia, è apparso toccato e che le sue parole, bellissime, hanno fatto scioglire nel pianto molte persone presenti in chiesa e fuori. Ho spento la tv. prima della benedizione finale per impegni scolastici e in macchina, ancora mi sono venute alla mente i volti rassegnati di mamma e papa' Simoncelli. Non so, cari amici, non riesco a capire...nè essere irrispettoso del dolore interiore immane di due persone sicuramente con il cuore a pezzi che hanno avuto la grandezza di essere così vicini a chi amava il proprio figliolo in un modo, consentitemelo, così diverso dal mio.